Applico gli strumenti del Counselling sia per gli interventi di sostegno che nella formazione.
I counselor realizzano il proprio ruolo professionale, attraverso diversi tipi di interventi volti a migliorare la qualità della vita e ad alleviare la sofferenza delle persone operando in organizzazioni pubbliche e private, enti e associazioni oppure nel proprio studio privato. L’incontro di counseling, è definito come una interazione volta ad accogliere le difficoltà del cliente o il suo disagio con metodologie e tecniche che possono anche essere diverse per orientamento teorico, ma che rimangono all’interno di alcune linee guida specifiche.
Il colloquio affronta tematiche emergenti che non richiedono, per essere risolte una ristrutturazione profonda della personalità. Il counselor dunque non si occupa, in prima persona, di disturbi psichici o patologie di altra natura, se non operando in equipe multiprofessionali.
L’obiettivo degli incontri è quello di migliorare nel cliente la consapevolezza di sé e delle proprie modalità di relazione, al fine di sviluppare le capacità di analisi del problema portato, potenziare le risorse per affrontare la situazione specifica e promuovere autonomia ed efficacia nelle scelte.
L’accettazione del cliente e del suo stato emotivo, la comprensione, la fiducia nelle sue possibilità, il rispetto per la diversità e una relazione paritaria favoriscono un rapporto di apertura e collaborazione per l’analisi del problema e per gli obiettivi di cambiamento.
Gli interventi possono anche essere di mero sostegno nelle difficoltà, di contenimento del dolore, di supporto emozionale e rassicurazione, ma non devono perdere di vista la possibilità di sviluppare consapevolezza del problema, autonomia nelle scelte e fiducia nelle possibilità di trasformazione.
Le emozioni del cliente sono accettate in quanto libera espressione di sé e naturale reazione alle situazioni della vita. Il counselor le accoglie per migliorare il livello di consapevolezza e l’intelligenza emozionale. Aiuta quindi a comprenderne il significato e i fattori correlati riportando sempre il focus del lavoro sulla ricerca delle soluzioni nel “qui e ora”.
Il counselor non fa diagnosi, non interpreta i comportamenti: il percorso di consapevolezza, di crescita e trasformazione si sviluppa nell’ambito di una scoperta progressiva frutto dell’alleanza con il cliente.
Nelle organizzazioni
Osservando e analizzando gli stati di crisi e di difficoltà, il counselor interviene facilitando il processo di presa di coscienza dei problemi e contribuisce, anche confrontandosi con gli altri operatori presenti, a migliorare le relazioni fra clienti e/o utenti e il personale di servizio.
In questo senso attua anche interventi a livello individuale o di gruppo per rilevare le criticità e migliorare il rapporto individuo/organizzazione con la finalità di rendere più efficace il servizio e soddisfatta la richiesta d’aiuto del cliente/utente.
Il counselor opera anche come facilitatore per sviluppare un buon clima interno e migliorare le relazioni fra i professionisti presenti nell’organizzazione. In quest’ottica può entrare in azione, a livello individuale o di gruppo, per rilevare difficoltà di varia natura e criticità relazionali nel quotidiano professionale e realizzare interventi migliorativi al fine di generare benessere negli operatori e, di conseguenza, una ricaduta positiva sul servizio erogato.
Il presente documento è stato redatto dal Comitato Scientifico di AssoCounseling in accordo con il Consiglio di Presidenza Nazionale in data 28 marzo 2012 e presentato ai soci da Giorgio Piccinino durante i lavori del terzo convegno nazionale in data 15 aprile 2012.
Il Counselling dell’emergenza applica le tecniche del counselling ai contesti di emergenza urgenza.
Il contesto dell’emergenza viene affrontato attraverso l’illustrazione di strategie relazionali efficaci che consentono di valorizzare la rete dei rapporti tra le persone e illustrare le normali reazioni ad un evento critico o fortemente stressante.
Si è soliti pensare all’emergenza-urgenza come qualcosa che riguarda chi si occupa di professioni di aiuto: personale sanitario, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco; oppure chi non fa della relazione di aiuto una professione: i soccorritori volontari.
Il counselling dell’emergenza si applica a tutti i contesti della nostra vita; un forte stress proveniente da una situazione vissuta come minacciosa, inattesa, a cui non siamo riusciti a far fronte e l’abbiamo subita è trasversale a tutte le professioni e, soprattutto, può essere una presenza improvvisa nella nostra vita: rapine, furti, aggressioni, possono far parte del lavoro di un bancario, di un negoziate oppure di una normale giornata al parco.
Il counselling dell’emergenza non dà ricette e non propone soluzioni “pastiglia”: è uno spazio di tempo tra l’evento accaduto e il dolore che dovrò affrontare.
Le energie attivate, le strategie valorizzate o scoperte potranno essere utili nella vita di tutti i giorni.